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Articolo 06/10/2013
Sapersi inserire nel dialogo, andare al passo del pellegrino, scaldare il cuore: si potrebbe riassumere in questi tre passi sulla strada dell'uomo il messaggio che il Papa ha lasciato all'assemblea del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali. Tre passi lungo quelle strade di Emmaus che, con il linguaggio di oggi, si possono chiamare autostrade informatiche, immensi spazi nei quali sempre più persone camminano, anzi corrono, alla ricerca di informazioni, di contatti e anche di relazioni sincere e di incontri significativi.
"Incontro" è la parola chiave per comprendere la riflessione del Papa. Un dire che richiama la comunicazione manifestata nel vangelo: sulle strade, nelle case, accanto a una fontana, il Signore ascolta la parola dell'uomo, accompagna il ragionare dell'uomo, porta in alto il pensiero dell'uomo. Questa esperienza avviene nell'incontro tra persone cioè in quella comunicazione che diventa dialogo, che fa nascere le grandi domande e offre indicazioni perché la coscienza, con libertà e responsabilità, possa incontrare le grandi risposte e compiere le grandi scelte.
Tutto questo può avvenire nell'affiancarsi al "pellegrino esistenziale" che percorre le strade digitali, e camminare con lui senza forzarne o senza frenarne il passo. Occorre, però, avere chiara la meta e pensare a un incontro, perché il pellegrinaggio non si riduca a un vagabondaggio sconclusionato nel mondo dei media.
È allora necessaria quella "attenta e qualificata formazione" richiesta dalle nuove tecnologie ma, ancor più e ancor prima, dalle antiche e sempre nuove attese dell'uomo. Attese di verità, di bellezza e di bontà. Attese di felicità.
"C'è bisogno - ha aggiunto il Papa - di scendere anche nella notte più buia senza essere invasi dal buio e smarrirsi, c'è bisogno di ascoltare le illusioni di tutti senza lasciarsi sedurre, c'è bisogno di accogliere senza cadere nell'amarezza, di toccare la disintegrazione altrui senza lasciarsi sciogliere e scomporsi nella propria identità". Non è impresa da poco quella che viene proposta anche perché a questi bisogni Papa Francesco aggiunge l'appello a "non manipolare le coscienze". Un forte richiamo all'onestà intellettuale senza la quale non può esercitarsi una professione che ha senso e prospettiva se si mette al servizio della crescita integrale della persona e della società.
Il mondo digitale è però affollato da innumerevoli e diversi abitanti e il Papa, rivolgendosi in particolare a quanti di loro sono cristiani, dice che occorre "saper dialogare entrando con discernimento anche negli ambiti creati dalle nuove tecnologie, nelle reti sociali, per far emergere una presenza che ascolta, dialoga, incoraggia. Non abbiate timore di essere questa presenza, portando la vostra identità cristiana nel farvi cittadini di questo ambiente".
Viene detto che anche nel mondo digitale ci sono periferie esistenziali che chiedono di essere abitate dalle parole e dallo stupore dei viandanti di Emmaus, che chiedono - come i due di Emmaus - l'incontro con Qualcuno che faccia ardere il loro cuore.
mons. Gilberto Donnini