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Articolo 29/09/2013
È stato apprezzabile l'impegno dei media per riferire i contenuti emersi nella Settimana Sociale dei cattolici italiani che si è tenuta a Torino nel mese di settembre e che aveva come tema "Famiglia, speranza e futuro per la società italiana". Anche se non sempre è stata colta la profondità delle riflessioni e, in alcuni casi, si è rimasti ai margini di contenuti di grande rilievo emersi, ad esempio, nelle parole del Papa e del presidente della CEI, un segno di attenzione c'è stato anche da parte di diversi media laici ai quali, in questa occasione, non si può non guardare in atteggiamento di attesa.
Forse sul tema della famiglia, che è anche il grande tema della vita, occorre aprire una specie di "cortile mediatico dei gentili" dove tenere un confronto serio sul significato delle parole, sui motivi per cui non tutto è famiglia, sulla responsabilità dei media nei confronti della famiglia stessa. Un luogo dove, in particolare, si possa finalmente superare il sottile e sbrigativo affermare che la famiglia, così come è pensata e vissuta dai cattolici, è un affare loro, un interesse privato che come tale non riguarda altri.
Il passo da compiere per non restare legati a un palo ideologico, mentre si ritiene di camminare liberi verso il futuro, è incominciare a smantellare con i fatti e con il ragionamento questa bugia: non è facile ma neppure impossibile. La fiducia in un passo avanti verso una svolta viene dal paziente e lungo impegno di tanti laici cattolici in tante testimonianze e iniziative locali e nazionali, tra le quali al primo posto è il Forum delle associazioni familiari. Un impegno che non è mai stato di parte e grazie al quale è maturata la consapevolezza che una diversa comunicazione è urgente ed un'altra informazione sulla famiglia deve essere chiesta a tutti i media.
Pur senza mai rinunciare a dire la verità sulla famiglia, occorre anche nell'ambito dei media, un'alleanza delle intelligenze perché la posta in gioco è altissima per tutti: qui si sta decidendo il futuro di tutti. Nel rispetto delle diversità occorre dire che la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna è una strada per un domani più umano ed è una strada di libertà e responsabilità alla quale anche molti delle nuove generazioni guardano con fiducia.
Da queste giornate torinesi viene, quindi, un invito a far comprendere meglio il messaggio della famiglia e sulla famiglia. Il dialogo, ha ricordato Papa Francesco nei giorni scorsi, è sempre la strada maestra da percorrere insieme, con il desiderio profondo di giungere alla verità. I passi possono essere diversi, anzi sono spesso diversi, ma la meta è unica per ogni viandante.
Questo vale anche per la famiglia nel cui grembo, ha ricordato il presidente della CEI, "abbiamo imparato ad avere fiducia in noi stessi, negli altri e nella vita". E questi linguaggi laici sono per dire che la famiglia ha bisogno più che mai di una comunicazione libera da pregiudizi per ritrovare se stessa, per essere risorsa e dono, per essere sorgente di umanità.
mons. Gilberto Donnini