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Articolo 19/05/2013

LA FORZA DELLA FEDE


"I martiri di Otranto aiutano il caro popolo italiano a guardare con speranza al futuro, confidando nella vicinanza di Dio che mai abbandona, anche nei momenti difficili". Così, con grande semplicità (come è suo costume) Papa Francesco ha sintetizzato il senso della canonizzazione di 800 cittadini della splendida cittadina del Salento. Nel 1480, sopravvissuti all'assedio e alla presa della città da parte dei saraceni, vennero decapitanti perché "si rifiutarono di rinnegare la propria fede e morirono confessando Cristo risorto".
È stata una straordinaria dimostrazione di forza, la forza inerme ma invincibile della fede, che anche oggi, ha concluso il Papa, "è il nostro vero tesoro": un tesoro prezioso da condividere. È il richiamo concreto dell'anno della fede che il Papa sta sviluppando con il suo stile inconfondibile: una comunicazione immediata che punta alla conversione del cuore.
Pochi giorni prima il Papa aveva ricevuto la Presidenza del Consiglio delle Conferenze episcopali europee, un'occasione per ritornare "sulle molteplici sfide poste oggi alla presenza credente del Vecchio Continente". Perché sembra ormai evidente una specie di paradosso, per cui il rischio concreto è una situazione di "discriminazione" per i cristiani - come pure per altre religioni - in un'Europa in cui a volte serpeggia la tentazione di anestetizzare la presenza della fede.
Il cardinale Erdö, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee, ha dichiarato: "Se sarà necessario, siamo pronti a scendere in piazza per difendere i diritti fondamentali e la democrazia", a partire proprio dalla libertà religiosa che ne è il presidio essenziale. In un quadro di crisi, "che genera povertà crescente", non mancano, infatti, "minacce per via legislativa" alla libertà di credo. Certo la risposta è l'argomentazione convinta, come la stessa Conferenza farà mettendo a tema nei prossimi mesi la libertà religiosa in un seminario organizzato con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e, all'inizio di ottobre, a Bratislava nell'assemblea annuale. Nella stessa direzione va l'importante iniziativa "Uno di noi" per la quale è in corso in tutta Europa la raccolta di firme.
Accanto all'argomentazione convinta, però, l'appello è anche al risveglio, all'apertura degli orizzonti perché, se c'è qualcosa che collega un passato remoto al futuro che ci attende e si deve sviluppare, è proprio questa libertà e apertura alle radici di fede, che può essere un fatto pubblico perché radicato nelle persone.
Di qui l'invito del Papa a "rinnovare la nostra fedeltà al Signore, anche in mezzo agli ostacoli e alle incomprensioni; Dio non ci farà mai mancare forza e serenità"; a forza e la serenità della testimonianza, che rappresenta il segreto e il messaggio sicuro di Papa Francesco, per tutti.

mons. Gilberto Donnini




















































































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