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Articolo 14/10/2012
Ieri nella bellissima Cattedrale di S. Vito a Praga sono stati proclamati Beati 14 frati francescani minori martirizzati in quella città il 15 febbraio 1611. Tra loro quattro erano lombardi: Bartolomeo Dalmasoni, nato a Ponte S. Pietro (Bergamo), Giovanni Bodei nato a Mompiano (Brescia), Gerolamo degli Arese nato a Milano e Gaspare Daverio, nato a Bosto. Negli archivi della Basilica di S. Vittore è stato ritrovato il suo atto di battesimo il quale attesta che era nato a Bosto il 27 aprile 1984.
Non sappiamo i motivi per cui era finito nella capitale della Boemia dove, tra l'altro, in quegli anni esisteva una situazione religiosa molto complicata ed addirittura esplosiva per la presenta di diverse confessioni cristiane in lotta tra loro. Infatti, dopo la Riforma protestante i Luterani si erano diffusi in molti luoghi della Germania ma erano arrivati anche a Praga dove esisteva una comunità numerosa, perché la città costituiva un crocevia importante dell'Impero e gli stessi imperatori vi risiedevano spesso. Ma in Boemia era nata e aveva preso piede anche la riforma Hussita che poi si era divisa in due rami ed esisteva anche una consistente comunità Calvinista.
Il fatto che l'imperatore fosse cattolico perché nel resto dell'Impero la maggioranza lo era, produceva forti tensioni che poi sfociavano anche in conflitti armati.
Una situazione tesa nella quale i frati svolgevano un'opera missionaria soprattutto di predicazione partendo dal convento nel quale si erano stabiliti, annesso alla chiesa di S. Maria della Neve; i frati minori, con la parola e con l'esempio istruivano i cattolici e tentavano di riconciliare i non cattolici con la Chiesa. Erano devoti e fedeli alla regola francescana che li portava alla mitezza ed amare Dio e il prossimo celebravano i funerali, visitavano le scuole e gli ammalati ai quali amministravano i sacramenti: un'opera che faceva loro guadagnare la stima di molta gente. Ovviamente, per la loro condotta di vita e la loro testimonianza erano invisi ai non cattolici e spesso erano stati oggetto di azioni intimidatorie.
La scintilla del disastro scoccò il 15 febbraio 1611 quando l'Arciduca Loepoldo entrò in Praga con le sue truppe per sostenere l'imperatore, di cui era nipote, il quale si trovava in difficoltà in quella situazione tesa. Si scatenò così la reazione di una folla che si mise a devastare chiese a conventi, compreso quello di S. Maria della Neve dove si trovavano 15 frati: uno riuscì a scappare, ma morì qualche tempo dopo per una ferita riportata nella fuga e 14, tra cui i 4 italiani vennero trucidati.
Da sempre i martiri sono stati considerati i santi per eccellenza, coloro che hanno testimoniato la propria fede non soltanto a parole ma con il proprio sangue: la chiesa è fondata sugli apostoli e i martiri. Che uno della nostra comunità - sia pure in luoghi e tempi lontani - abbia dato la sua vita per Cristo e che ora questo fatto venga ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa con la proclamazione a Beato di Gaspare Daverio di Bosto, dice anche le profonde radici di fede della nostra gente, del nostro popolo e, in un anno che il Papa ha appena proclamato come l'Anno della Fede, può essere un motivo di impegno ancora maggiore per la verifica che ciascuno di noi è chiamato a fare sulla sua fede e su come la testimonia oggi. Chiediamo al Beato Gaspare di aiutarci e di pregare per noi.
mons. Gilberto Donnini