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Articolo 04/03/2012

L'UOMO DELL'ANNO


"Perché il messaggio di Gesù è di così grande attualità? Semplicemente perché costituisce una delle più profonde sorgenti dei valori di libertà , uguaglianza, fraternità e laicità del nostro mondo moderno". Frédèric Lenoir, direttore di "Le Monde des religions", apre con questa constatazione l'ultimo speciale del 2011 dal titolo: "Il messaggio di Gesù".
Venti scrittori di diversa estrazione culturale e diversa ispirazione religiosa esprimono il loro pensiero sul mensile del quotidiano francese, per motivare l'attualità di Gesù. In un tempo in cui la crisi economica, le complessità politiche, le tensioni internazionali occupano gran parte delle pagine dei giornali, scrivere su Gesù sembrerebbe fuori luogo ma ci sarà pure un motivo che spinge un quotidiano come "Le Monde" a scriverne senza timore.
Le letture si sviluppano a volte con ottiche culturali e sociologiche, altre con ottiche religiose e spirituali. Nessuna, però, abbandona quel "pensiero comune" che Lenoir riassume così: "L'insegnamento di Gesù mostra che l'amore del prossimo è il fine ultimo dell'esistenza umana e la finalità vera di ogni spiritualità. Il vero spartiacque, allora, non è tra credenti e atei o tra le differenti appartenenze religiose, ma tra coloro che rispettano la persona umana e coloro che non la rispettano".
È il riconoscimento che le radici della dignità della persona umana sono in Gesù e che nella sua testimonianza e nel suo insegnamento culture diverse hanno ritrovato e ritrovano il significato e il valore della vita umana in tutte le stagioni e le situazioni. Un tema che continua a riproporsi con il suo carico di preoccupazioni e di ansietà: c'è una striscia di sangue che attraversa paesi schiacciati da dittature, c'è una striscia di sangue che attraversa paesi sfregiati da fondamentalismi e terrorismi.
Un elenco di vittime che fa rabbrividire e richiama la necessità di intensificare il dialogo tra le religioni, perché dal loro incontrarsi nella verità di fronte a queste tragedie, è sempre venuto un messaggio di speranza. Anche se le persecuzioni dei cristiani nel mondo sembrano cancellarlo o indebolirlo.
Tareq Oubrou, rettore della moschea di Bordeaux, nel ribadire dal suo punto di vista l'attualità di Gesù, scrive: "È confermato dal Profeta dell'Islam che 'non sarà veramente credente che colui il quale ama per il suo prossimo ciò che ama per se stesso'". Parole che giudicano e condannano gli autori delle stragi e delle persecuzioni e, nello stesso tempo, smentiscono chi vorrebbe far indossare all'Islam la maschera della violenza: da tanta ferocia e tanto odio, presenti anche oggi contro coloro che seguono Gesù, lo stesso Islam rimane ferito e umiliato.
Tareq Oubrou mette davanti all'opinione pubblica il travaglio di un popolo di credenti, fa percepire una sofferenza interna di fronte al tradimento, da parte di terroristi e fanatici, di "un principio profetico universale antico" qual è "l'avere cura dell'altro". È il principio per cui "Gesù resta d'attualità", conclude. Una testimonianza che contribuisce ad alimentare lo stupore per l'attualità di Gesù e che aiuta a dire, come suggerisce "Le Monde", che Gesù è "l'uomo dell'anno".

mons. Gilberto Donnini