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Articolo 28/11/2010

FERMARSI A CONTEMPLARE IL MISTERO


In una splendida giornata autunnale che rivelava la straordinaria bellezza paesaggistica dell'Eremo di Santa Caterina del Sasso, l'Agenzia del Turismo di Varese ha presentato una serie di iniziative: una guida sintetica ma innovativa, un portale - www.santacaterinadelsasso.it - che "reclamizzano" la storia e le immagini di questo gioiello sulla riva del lago Maggiore. L'intento è di far conoscere meglio un luogo estremamente suggestivo, ma anche ricco di cultura, di arte, di storia e di fede, che, ad opera della Provincia di Varese la quale ha provveduto al restauro, alla messa in sicurezza, all'allestimento di un ascensore, ha reso molto più agevole e sicuro, anche ad anziani o portatori di handicap, l'accesso e la fruizione di questo luogo.
Non vogliamo entrare qui nel discorso - peraltro svolto in maniera molto puntuale ed esauriente in quella sede - della valorizzazione culturale e turistica di questo luogo che, peraltro, dovrebbe essere conosciuto proprio a partire da chi vive sul territorio. Piuttosto, riflettendo sulla natura di questo monumento, vorremmo fare qualche riflessione che può aiutare a capire più a fondo il suo valore per la vita di tutti.
Si tratta innanzitutto di un Eremo, cioè di un luogo isolato che sfida la natura impervia in cui è collocato (in questo caso le rocce a picco sul lago), scelto da alcune persone per vivere nel raccoglimento, nel silenzio, nella riflessione, nella preghiera perché sentivano la necessità di un colloquio con Dio per ridare fiato e fondamento alla vita. Qualcuno dirà: ma questo avveniva molti secoli fa; adesso la comunicazione, la frequenza e la facilità dei contatti, gli spostamenti a cui costringe un lavoro che non è più alle porte di casa, rendono superfluo, se non addirittura impossibile, un atteggiamento di questo tipo.
A noi sembra, invece, che la vita troppe volte convulsa ed accelerata, se mai, rende questi atteggiamenti ancor più necessari: abbiamo bisogno di qualche momento di pausa, di silenzio, di meditazione (magari di preghiera) se non vogliamo che la vita diventi una successione di atti e di gesti di cui, alla fine, non si riesce neanche più a cogliere il significato. E l'Eremo di Santa Caterina è lì ancora oggi a dire, a testimoniare, a richiamare questa necessità: vorremmo auspicare che tante persone, visitando questo luogo e cogliendone il fascino e il significato profondo, avvertissero questa nostalgia che, crediamo, c'è nel profondo del cuore di ogni persona.ù
Un ultimo pensiero: questo luogo riparato, paradossalmente è proprio in un luogo di transito, perché le grandi comunicazioni di una volta si svolgevano non solo per terra ma anche per vie d'acqua, le autostrade degli antichi TIR che erano i barconi: quelli, ad esempio che trasportavano dalle cave di Candoglia la pietra necessaria per la costruzione del Duomo di Milano. Un richiamo al passante al viaggiatore di allora all'esigenza profonda di non perdere di vista quello che dà valore, spessore, significato, valore alla persona umana.
Un richiamo che, anche con la sua eccezionale bellezza, questo sito rivolge oggi a noi, gente affannata e travolta da mille cose da fare: fermarsi un attimo per contemplare il Mistero.

mons. Gilberto Donnini