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Articolo 20/07/2008
L'anno pastorale appena concluso è stato segnato dal Convegno della Chiesa italiana tenuto nell'ottobre del 2007. Più che i tanti e specifici temi trattati in quella occasione e contenuti nella nota dei Vescovi italiani emessa a sintesi di questo appuntamento, i nodi essenziali sembrano restare due scelte fondamentali: l'idea di "pastorale integrata" e quella degli "ambiti" secondo la quale essa va articolata.
Ambiti (tradizione, fragilità, lavoro e festa, cittadinanza, vita affettiva) che riportano continuamente al cento la persona, la vita concreta. Passa di qui l'impegno a mostrare, da tutti i punti di vista, la plausibilità e insieme la bellezza della vita e del messaggio cristiano, anche come contributo specifico e creativo dei cattolici alla vita civile.
Occorre - è un po' questo il messaggio che viene da Verona - una realtà di Chiesa più concentrata sull'essenziale, più consapevole del suo radicamento nel popolo e più fiduciosa, più aperta alla speranza.
Parte da qui anche la ricerca del percorso per la scelta del tema degli indirizzi pastorali che segneranno il secondo decennio di questo secolo, a partire dal 2010.
Benedetto XVI ha parlato più volte di "emergenza educativa". È un modo per riprendere e rilanciare questa rinnovata e sempre fondamentale attenzione alla persona, agli uomini e alle donne concreti, nella realtà della vita di ogni giorno, ma colti in questa dimensione essenziale dell'educazione. Una preoccupazione, d'altra parte, molto presente anche nel percorso pastorale della nostra diocesi che già l'anno scorso ha richiamato l'attenzione fondamentale che la famiglia deve avere verso l'educazione alla fede, ma anche a quella di tutta la persona. Un tema che è stato sottolineato nel nostro decanato da una serie di incontri molto significativi e molto partecipati e che viene ripreso anche dall'ultimo tratto del percorso pastorale diocesano (relativo al prossimo anno) che ha come tema l'impegno della famiglia nella società. Un impegno che, evidentemente, non può prescindere da una attenzione e, addirittura, da una "alleanza" tra tutte le realtà educative capaci di segnalare punti di riferimento condivisi, capaci di dare un senso non provvisorio e non deludente alla vita. Non è, quindi, un tema per specialisti, per addetti ai lavori e non solo perché tutti siamo soggetti e destinatari di proposte e di processi educativi, ma proprio perché centriamo uno dei grandi nodi propri della vita di oggi: la coerenza del percorso,la radice dell'impegno, il senso delle cose.
Nei prossimi anni ci stiamo avviando probabilmente ad una revisione non di poco conto circa la nostra collocazione di italiani e di europei nel quadro dell'orizzonte mondiale: questo processo storico, che pure sembra al di fuori della nostra portata, è proprio l'occasione per riprendere e rilanciare l'essenziale. L'essenziale dell'identità personale sociale, ma anche del senso della continuità di generazione in generazione. È una delle questioni chiave che segnano l'"emergenza educativa".
Certo, c'è in giro molta delusione, molta indifferenza, ma c'è anche un'attenzione - forse mai registrata prima - verso le proposte alte e forti. Quelle che sicuramente costano ma che, proprio per questo, danno frutti.
mons. Gilberto Donnini