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Articolo 15/06/2008
Oggi durante la Messa delle 10 in Basilica, la comunità varesina dà il suo saluto ufficiale alle Suore Figlie della Chiesa che, come ormai è noto, alla fine di luglio lasceranno la nostra città
Non ci attardiamo sulle cause di questa decisione presa dalle responsabili della loro Congregazione perché sono evidenti a tutti: l'invecchiamento delle persone e la mancanza di ricambi per la carenza di vocazioni religiose, rendono purtroppo inevitabili decisioni dolorose per tutti, a cominciare da chi le deve prendere e da chi ci si trova coinvolto.
Le Suore Figlie della Chiesa sono giunte a Varese il 14 settembre del 1967, in seguito ad una intuizione profetica del Prevosto, mons. Manfredini. Uso volutamente la parola "profetica" perché, con il passare del tempo si è rivelata una risposta concreta ad un bisogno che c'era nel cuore della gente di allora, che c'è ancora di più oggi e ci sarà anche nel cuore degli uomini e delle donne di domani: la necessità - in mezzo ad una vita frammentaria e convulsa che rischia di travolgerci, senza il tempo di fermarsi per trovare il senso della propria esperienza - di avere una pausa di silenzio, di riflessione, di meditazione, di adorazione, di preghiera, di contemplazione che consenta di non perdere una dimensione fondamentale della persona umana che è quella dello spirito.
La Chiesa di S. Giuseppe, collocata nel centro di Varese, e nella quale tutti i giorni feriali si espone l'Eucaristia che dice la presenza viva e reale del Signore Gesù in mezzo a noi, offre a tutti questa possibilità e questo spazio. Non sono in grado di dire quante migliaia, di varesini e non, abbiano usufruito in questi anni di questa possibilità: chi mi legge sa che sono stati tantissimi perché in S. Giuseppe c'è un viavai continuo.
Le Suore Figlie della Chiesa per 41 anni hanno accompagnato questa esperienza, con la loro presenza discreta, con la loro disponibilità, con la custodia attenta e piena di amore della chiesa e soprattutto con la loro adorazione e con la loro preghiera: hanno pregato e adorato insieme alle tantissime persone che lì hanno trovato un momento per potersi ricaricare spiritualmente di fronte al Signore, per poter trovare la forza, la fiducia, la speranza per affrontare tante situazioni difficili.
Cosa diremo a queste Suore che per tanti anni hanno accompagnato me, voi, i miei e i vostri genitori, tanti miei e vostri parenti amici e conoscenti, tante persone che nemmeno conosciamo ma che lì hanno trovato un momento di rifugio e di conforto? Possiamo soltanto dire "grazie!" e forse dire "grazie" è ancora troppo poco: a noi mancano le parole e credo che il vero "grazie" glielo possa dire soltanto il Signore.
Ci rivolgiamo, quindi, a lui nella preghiera, perché riconosca il bene fatto da tante nostre sorelle Figlie della Chiesa che qui hanno svolto il loro servizio e le ricompensi come lui solo sa fare. Nello stesso tempo, chiediamo anche al Signore il dono di altre suore che prendano il loro posto e che ci faccia comunque la grazia di tante persone disponibili a dare un po' del loro tempo all'adorazione in S. Giuseppe: così troveranno non solo un conforto e un aiuto per sé, ma daranno anche ad altri la possibilità di trovarlo.
mons. Gilberto Donnini