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Articolo 08/06/2008
Oggi nella Basilica di S. Vittore si intrecciano diverse storie di sacerdoti. Viene innanzitutto ricordato don Luigi Balconi a 25 anni dalla sua morte, avvenuta il 6 luglio del 1983 a soli 37 anni, proprio mentre si accingeva a celebrare la S. Messa.
Un ricordo ancora vivo nella mente e nel cuore di tanti varesini che hanno frequentato l'Oratorio, non solo e non tanto per il modo improvviso ed inaspettato della sua morte e per la sua giovane età (elementi che lasciano sempre una profonda impressione nella coscienza delle persone), ma anche e soprattutto per il ruolo che, nei dieci anni della sua attività, don Luigi ha svolto in città.
Tanti, ancora oggi, lo ricordano per il suo ruolo di educatore serio e deciso, ma sicuramente incisivo e chiaro circa gli obiettivi ed i principi che sono in gioco per la formazione umana e cristiana delle persone. È questo che, come sempre, lascia tracce profonde e viene di qui la riconoscenza nostra e di coloro che hanno potuto ascoltarlo a seguirlo come ragazzi e giovani e, da uomini ormai maturi, sentono di aver ricevuto dal Signore una grazia grande per gli insegnamenti evangelici avuti da don Luigi e ai quali egli ha consacrato la propria vita.
A presiedere la celebrazione durante la quale viene ricordato il 25° della morte di don Luigi Balconi è un altro sacerdote, Alfredo Monacelli, ordinato il 27 gennaio scorso nella diocesi di Victoria in Canada.
È un'altra storia che ha visto la vita di don Alfredo - nato e cresciuto a Varese proprio nella parrocchia di S. Vittore, a quattro passi dalla Basilica - snodarsi attraverso alterne vicende che lo hanno portato alla decisione di consacrarsi al ministero sacerdotale, a 41 anni, nel paese dove è andato a vivere. Lo accogliamo con simpatia e con affetto nella convinzione profonda che la vocazione, la chiamata del Signore può arrivare dove e quando meno ce lo aspettiamo.
Ma una terza storia si intreccia con le due che abbiamo appena ricordato: ieri nel Duomo di Milano sono stati ordinati sacerdoti due diaconi che hanno vissuto già quest'anno il loro ministero diaconale nel nostro decanato. Don Luca Zanta nelle due parrocchie dedicate a S. Vittore (la Basilica e Casbeno) e don Omar Cappelli nella parrocchia di Masnago.
Oggi, giustamente, fanno festa e celebrano la prima Messa nelle comunità in cui sono cresciuti e che li hanno accompagnati fino alla soglia del sacerdozio: saranno a Varese domenica prossima e celebreranno per le comunità alle quali sono stati affidati anche per i primi tre anni del loro ministero. Parecchi già li conoscono perché hanno avuto occasione di incontrarli.
Nonostante la penuria di vocazioni di cui soffre la chiesa, queste presenze presenti e passate dicono che la comunità cristiana si ritrova e si identifica intorno al sacerdote: magari in forme diverse dal passato quando sembrava che i preti potessero far tutto, oggi in forme nuove come possono essere le Comunità pastorali (è di settimana scorsa, ad esempio, la notizia che Casciago, Luvinate, Barasso e Morosolo, a partire dal 1° agosto, costruiranno la Comunità pastorale di S. Eusebio). Ma comunque sempre attenti al servizio educativo delle persone e soprattutto nella consapevolezza che senza prete non può esistere l'Eucaristia, cioè il sacramento che "tiene insieme" la comunità cristiana.
mons. Gilberto Donnini