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Articolo 16/09/2007

EDUCAZIONE E FAMIGLIA


Sabato 8 settembre, inizio dell'anno pastorale che coincide con la festa della Natività di Maria alla quale è dedicato il Duomo di Milano, il card. Tettamanzi ha presentato la seconda tappa del percorso pastorale diocesano.
Il soggetto di questo percorso è ancora la famiglia, colta tuttavia quest'anno sul versante della trasmissione della fede e, più in generale, dell'educazione: campo nel quale la comunità familiare ha un compito determinante. Tuttavia non da sola: nel vasto, delicato, difficile settore dell'educazione non si potranno ottenere risultati apprezzabili se non si registrerà, tra tutti coloro che hanno un ruolo in questo compito, una vera e propria "alleanza educativa" (come la chiama l'Arcivescovo), perché non esiste niente di più deleterio che fornire, a chi ha bisogno di capire quali sono le cose che contano nella vita, indicazioni diverse, se non addirittura divergenti.
E, almeno per il primo tratto della vita, il compito della famiglia risulta assolutamente determinante: perché è importante cogliere le tappe di ogni itinerario educativo, in particolare nell'itinerario di educazione alla fede.
La prima è la fede dell'infanzia: è il momento in cui il bambino riceve tutto - e quindi anche Dio - attraverso l'intervento di "quelli che sanno". È proprio in questa fase che i genitori hanno un ruolo fondamentale: se non sanno trasmettere in modo chiaro la realtà di Dio come colui al quale ci si abbandona fiduciosamente come un padre, c'è poi il rischio che il ragazzo resti chiuso, abbia difficoltà nel compiere lo stesso cammino di fede.
Ma il primo momento che è, appunto, un accogliere, un ricevere, un affidarsi, a un certo punto si trasforma: Dio non è soltanto colui che fa qualcosa per me, è anche colui per il quale sono chiamato a fare qualcosa. Soltanto quando si riesce a cogliere la vita come una chiamata, una vocazione, il cammino educativo è avviato correttamente e ha fatto emergere la verità dell'esistenza.
Un discorso educativo che non comincia certamente adesso che è nel percorso annuale della diocesi e, tanto meno, si esaurirà al termine dell'anno pastorale: è qualcosa che impegna da sempre e per sempre, un elemento decisivo nella vita di qualsiasi uomo e di qualsiasi donna. Quindi l'Arcivescovo, in questa tappa del percorso pastorale, attira la nostra attenzione non tanto su un problema, sia pure importante, ma su quello che è il problema della vita.
Il decanato di Varese, intende affrontare con serietà questo cammino e, proprio per questo, ha già messo in cantiere quattro incontri, nel prossimo mese di ottobre, per stimolare l'impegno e la riflessione di tutti. Nei giorni 4, 11, 18 e 22 ottobre, mons Franco Giulio Brambilla (appena eletto Vescovo), don Vittorio Chiari, mons. Diego Coletti e mons. Domenico Sigalini, aiuteranno coloro che sono interessati riflettere su alcuni aspetti significativi di questo problema. L'appuntamento, di cui in seguito sarà data ulteriore comunicazione, sarà per le ore 21.00 al Collegio De Filippi.

mons. Gilberto Donnini