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Articolo 29/04/2007

"SEGUIMI"


La quarta domenica dopo la festa di Pasqua è tradizionalmente dedicata alla giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Certamente ci si riferisce, innanzitutto, alle vocazioni sacerdotali e religiose, tuttavia vale forse la pena di non dimenticare che il problema non riguarda solo alcuni "privilegiati", ma riguarda tutti. E non solo perché tutti sono chiamati a pregare, ma perché ciascuno ha una "sua" vocazione, una sua chiamata da parte di Dio, sia essa la vocazione al sacerdozio e alla vita religiosa oppure la vocazione al matrimonio e alla famiglia.
Quindi, quando si parla di preghiera per le vocazioni, credo si debba intendere prima di tutto che dobbiamo pregare di essere fedeli ciascuno alla sua vocazione, di ascoltare e seguire la chiamata che viene dal Signore che, lo si voglia o no, è decisiva circa la riuscita della propria vita. La parola che Gesù ha rivolto a Pietro, a conclusione della pagina di Vangelo che abbiamo ascoltato domenica scorsa ("Seguimi") è un invito che ciascuno non può non sentire rivolto a se stesso. Poi può decidere in piena libertà se seguirlo o no, ma questa parola c'è e interpella ogni persona.
Tuttavia, quest'anno, la giornata di preghiera per le vocazioni assume, per noi, un significato particolare per due motivi.
Il primo è che, nella storia della diocesi di Milano, si tocca uno dei minimi storici di nuovi preti: sono, infatti, soltanto 12 coloro che verranno ordinati il prossimo 9 giugno. E questo fa dire che ogni comunità cristiana deve sentire davvero il bisogno di pregare per le vocazioni, perché - come dice il Vangelo - il Signore "mandi numerosi operai nella sua messe".
D'altra parte, però, dobbiamo registrare che la metà di questi nuovi sacerdoti proviene dalla zona o dalla provincia di Varese. E questo non è tanto motivo di orgoglio - perché a chiamare è il Signore - ma di incoraggiamento per le nostre comunità a proseguire nella strada intrapresa senza lasciarsi prendere dalla delusione o dallo sconforto.
Il decanato di Varese conta due dei nuovi sacerdoti: don Stefano Conti della Basilica di S. Vittore e don Simone Lucca di Binago. Oltre a questi, la Zona pastorale di Varese, annovera due altri sacerdoti novelli: don Andrea Restelli di Castiglione Olona e don David Riboldi di Guanzate. Altri due, pur non essendo originari di parrocchie della Zona pastorale di Varese, appartengono però alla nostra provincia: don Stefano Guidi di Marnate e don Fabio Saccon di Saronno.
Domenica 10 giugno, festa del Corpo e Sangue del Signore, questi nuovi sacerdoti, insieme con i loro compagni, celebreranno nelle parrocchie di origine la prima Messa: ci auguriamo che possano sentire il calore e l'affetto di tanta gente che appartiene alla comunità cristiana e, magari, anche di tanti altri che, pur non partecipando assiduamente alla vita della comunità, avvertono tuttavia che la presenza di un sacerdote è un "valore aggiunto" non solo sul piano religioso, ma anche su quello educativo a quei valori che, ad ogni comunità, danno un senso e un fondamento.

mons. Gilberto Donnini