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Articolo 10/12/2006
Come ogni anno, la vigilia di S. Ambrogio, l'Arcivescovo ha pronunciato un importante discorso rivolto alla città di Milano, ma che crediamo possa applicarsi bene ad altre realtà e, quindi, anche alla nostra città.
Crediamo di fare cosa utile per tutti riportandone qualche passo significativo.
"L'idea centrale del mio intervento - ha detto l'Arcivescovo - è questa: se la città ha un cuore ed una identità non ci sono più "periferie"".
Cosa sono le "periferie"? La periferia è una realtà che esprime distanza, è una realtà lontana dal centro, e quindi non è vicina al cuore, non è nella mente e nel pensiero; in una parola, non interessa.
E cos'è il centro? Il centro non è tanto un punto, una espressione geometrica, ma è il cuore pulsante, l'anima della città.
E allora l'Arcivescovo si è posto, all'inizio del suo discorso, una domanda di fondo: "Ma noi possiamo essere lontani, staccati dall'anima della nostra città? E la nostra città ci può allontanare dalla sua anima? Ma la domanda si fa più inquietante: può morire l'anima della città e con lei può morire la città?"
"Sì - ha risposto il cardinale - questo è possibile, anche se non accade d'improvviso. Accade quando ognuno di noi, ogni cittadino si è chiuso in se stesso, si è fatto centro e assoluto per sé, ha troncato le relazioni, ha abbandonato uno sguardo attento sull'altro e, giorno dopo giorno, ha continuato dritto su una strada che lo allontanava dal suo compito di costruire il bene della città e dal suo impegno di edificare, insieme agli altri, una comunità civile"
È da qui che nascono le "periferie" come situazioni di allontanamento, di emarginazione, di isolamento, dove prevalgono la solitudine e la paura che poi magari si manifestano in violenze cieche e gratuite: sono situazioni che, purtroppo, abbiamo vissuto anche recentemente e che hanno visto come vittime proprio le persone più deboli e più fragili.
Ci sono anche altri passaggi interessanti - che magari sarà opportuno riprendere prossimamente - ma è sembrato utile, anzi addirittura importante, proporre queste considerazioni proprio nella vicinanza del Natale, una festa tradizionalmente "buona" ma che buona lo diventerà davvero se, attraverso la riflessione e l'impegno deciso di tutti, riusciremo a cogliere fino in fondo il messaggio di Gesù che nasce. Quello, appunto, che - attraverso l'attenzione, la vicinanza, la solidarietà - ci chiede di eliminare le "periferie" e di ricostruire "un cuore" alla città.
mons. Gilberto Donnini